QIAN KUN ZHUANG (FORMA DEL CIELO E DELLA TERRA)

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Chi si avvicina al Wuxing Tongbeiquan (che letteralmente significa attraverso la schiena), come approccio iniziale, non puo’ fare a meno di incontrare gli esercizi fondamentali che fanno parte dello stile, i “Qian Kun Zhuang”.

Questi esercizi sono propedeutici allo stile stesso e permettono di capire quali sono i principi e le caratteristiche che devono essere sviluppati: il corpo dev’essere allenato mobilizzando la schiena, liberando spalle e braccia, quindi gomiti, polsi, palmi e dita e non solo, per la parte inferiore il lavoro dev’essere tale da rilassare i fianchi, rassodare l’addome, mobilizzare le anche, flettere le ginocchia rendendo gambe e piedi ben radicati a terra.

Ogni praticante di Wuxing Tongbeiquan sa che questi esercizi sono alla base del proprio allenamento giornaliero, eseguendoli con costanza acquistano un sapore differente, mese dopo mese, anno dopo anno e fanno crescere in colui che pratica la consapevolezza dell’esclusivo beneficio che il suo corpo può ottenere solo da questo tipo di pratica.

Nell’arco della mia vita ho praticato gli sport più comuni nella cultura occidentale come calcio, basket, nuoto e pallavolo senza mai riscontrare un uso totale del corpo in tutti i suoi movimenti: se c’erano distensioni o oscillazioni non era detto che ci sarebbero state torsioni o rotazioni consapevoli e consequenziali.

Rimasi da subito affascinato dal Wuxing Tongbeiquan, 16 anni fa, avvicinandomi a questo ramo della fisicità, e trovando il mio Maestro, Stanislao Falanga, votato alla ricerca delle arti marziali, capace tra i tanti maestri di trasmettere passione, la linfa vitale che ti consente di perseverare nel tempo con costanza.

Ma tornando a noi: i Qian Kun Zhuang sono nove esercizi che lavorano su gli assi principali del corpo, asse longitudinale, asse trasversale, asse sagittale; ci sono movimenti di oscillazioni che lavorando sulle aperture e chiusure sollecitando la necessità di gestire il peso del corpo e ci sono esercizi sull’ asse longitudinale che lavorano sulla rotazione di fianchi e busto.

Andiamo ad elencarli:

Zhèng Pi (fendente frontale)

Fan Pi (fendente di rovescio)

Feng Lu Shi (tecnica del mulino a vento)

You Dai (dondolare le braccia ad altalena)

Kai Shou (aprire le mani)

He Shou (chiudere le mani)

Pi Shen Da Gua (appoggiare e agganciare avvolgere il corpo)

Xunlei Zhan (palmo a tuono)

Pi Lou Hou Tiao (spalare sollevare fendendo portando in fuori)

Questi nove esercizi oltre a costituire l’ossatura dello stile insieme ai Jiu Kou (nove chiusure) e ai San Zhe (tre pieghe), possono essere considerati anche esercizi di stretching dinamico.

Secondo una mia analisi personale possono essere suddivisi in tre gruppi:

1.Zheng Pi, Fan Pi e Feng Lun Shi;

lavorano su false circonduzioni degli arti superiori sul piano sagittale favorendo la massima apertura scapolo omerale in accordo con il principio primo dello stile Fang Chang Ji Yuan (la tecnica è lunga e colpisce lontano); roteare le braccia compiendo cerchi verticali non puo’ fare altro che migliorare la mobilità articolare delle spalle, gomiti e polsi, il tutto condotto dalla rotazione dei fianchi e dalla torsione del dorso.

 

2. You Dai, Kai Shou, He Shou;

aiutano a capire il lavoro dello spostamento del baricentro attraverso le oscillazioni delle braccia e l’accovacciarsi e il distendersi permette di rinforzare la colonna vertebrale in tutti i suoi segmenti e di mobilizzare le anche, ginocchia e caviglie.

 

3. Pi Shen Da Gua, Xunlei Zhan, Pi Lou Hou Tiao;

sono esercizi di rotazione sull’ asse longitudinale, le giunture estremamente rilassate assecondano la rotazione: se un braccio va a destra l’altro lo segue e viceversa, se un braccio sale l’altro si abbassa. Aprire e chiudere il corpo avvalendosi di uno dei requisiti del Wuxing Tongbeiquan “Da kai-Mi He” (grandi aperture-strette chiusure)1.

 

Come già accennato questi movimenti possono essere considerati anche esercizi di stretching dinamico poichè apportano un aumento graduale della mobilità articolare con l’obiettivo di arrivare al proprio limite per riscaldare tutti i muscoli ed incrementare la flessibilità. Di fondamentale importanza in questa fase resta imparare a controllare bene i gesti e solo in seguito, raggiunta una certa “scioltezza” aumentare l’estensione e la velocità.

Interessante è analizzare la fisiologia di questi movimenti per capire l’importanza del replicarli in maniera corretta prima di ogni allenamento: il liquido sinoviale, infatti, contenuto nelle articolazioni, si scalderà in modo da farle scorrere rapidamente e senza traumi.

Possiamo quindi senza dubbio concludere che la ginnastica compresa nel metodo del Wuxing Tongbeiquan contribuisce a mantenere un corpo sano, durevole nel tempo e si dimostrano estremamente utili per preparare il corpo nella sua totalità di movimento per ogni disciplina sportiva e non soltanto a quella marziale.

In questo articolo vi ho accennato solo ad alcuni degli esercizi (tecniche) che fanno parte del Wuxing Tongbeiquan, potrete avere una visione completa leggendo il libro del Maestro Guan Tieyun.

  1. Foto di Marco Monterisio tratte dal libro “TONGBEIQUAN”. Principi e metodo, arte marziale e tecniche per la salute, Nuova Ipsa editore.
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